sabato 31 marzo 2018

La mia idea per l'Aeroporto di Forlì | FRL, l'Aeroporto per il resto di noi


Mi capita sporadicamente di volare (ad oggi 22 voli in 44 anni, per l'esattezza), ma come più di un italiano su due (dati Alitalia) non lo faccio del tutto volentieri, perché, seppur affascinato dalle tecnologie e dalle viste mozzafiato connesse alle altitudini, questa esperienza mi genera una crescente quantità di ansia. 

Ricordando come il famoso autore e consulente di marketing Simon Sinek raccomandi di partire dal perché al momento di creare un prodotto o un servizio, ragionando anzitutto sulle motivazioni che dovrebbero spingere il cliente ad acquistarlo/utilizzarlo (Start with Why, 2009), penso che il progetto dell'aeroporto di Forlì potrebbe trovare un suo Oceano Blu, ovvero un mercato nuovo e senza competitor, diventando il primo aeroporto al mondo con percorsi di sostegno informativi e sensoriali - dal momento del parcheggio dell'auto all'ingresso al gate - studiati congiuntamente da psicologi, tecnici aeronautici ed esperti di comunicazione per affrontare l'intera esperienza del volo con maggiore consapevolezza e serenità

La creazione di qualcosa di autenticamente nuovo ed originale come un aeroporto che sostiene chi ha paura di volare garantirebbe immediate e positive ricadute:
  • assicurerebbe al progetto un'imponente copertura mediatica, anche a livello internazionale, a costo zero. Si tratterebbe inoltre di una buona comunicazione, perchè mirata a far conoscere in modo trasparente un servizio realmente nuovo e centrato sulle esigenze concrete di un numero statisticamente rilevante di persone
  • creerebbe occupazione, mediante il coinvolgimento di personale specificatamente formato
  • porterebbe all'identificazione ed alla definizione progettuale di un modello unico al mondo, di un know-how esportabile e commercializzabile
  • renderebbe ogni volo differente, anche a parità di destinazione con altri aeroporti, perchè compiere la stessa tratta scegliendo di partire dal Ridolfi di Forlì assicurerebbe una esperienza più piacevole, autentica e rilassante
  • realizzerebbe esperienze indimenticabili, dal forte impatto umano, che i viaggiatori vorranno consigliare, condividere sui social media e ripetere 
  • susciterebbe l'attenzione delle compagnie aeree, senza dubbio desiderose di raggiungere un più ampio bacino di utenza, con la possibilità di coinvolgerle negli investimenti ed approntare una continuità virtuosa tra l'esperienza a terra e quella in volo
  • farebbe di una infrastruttura a misura d'uomo un fattore di forza e straordinaria differenziazione, accogliendo i frequent flyer con servizi efficienti ed incoraggiando a volare chi fino ad oggi ha avuto difficoltà a farlo perchè privo di un adeguato supporto on site nella fase precedente l'imbarco

Un ulteriore vantaggio di questo progetto sarebbe quello di attribuire all'aeroporto internazionale Ridolfi di Forlì una identità non solo immediatamente riconoscibile, ma anche coerente con i valori romagnoli dell'ospitalità, dell'empatia, dell'ottimismo, di uno spirito di servizio nei confronti del cliente che dalle nostre parti si realizza con una attenzione vera alle sue esigenze. Un aeroporto della Romagna con l'anima, quindi, accogliente premuroso e vicino al cliente in ogni momento della sua esperienza a terra. Una simile identificazione con i valori romagnoli potrebbe poi trovare un ulteriore sviluppo facendo della struttura una vetrina dedicata esclusivamente ai prodotti di Romagna ed alla promozione gioiosa delle eccellenze del territorio, comunicate con modalità coerenti (nei toni, nei colori, nelle modalità, nei suoni, nelle esperienze offerte al visitatore) con la visione progettuale.


Da comunicatore entusiasta ed orgoglioso della mia terra, vorrei che l'aeroporto di Forlì potesse finalmente trovare una chiara connotazione e, con essa, una sua collocazione ben precisa in quanto a posizionamento del prodotto offerto. Ritengo che questo progetto, qui necessariamente tratteggiato nei suoi aspetti essenziali, potrebbe rivelarsi inclusivo (per le diverse professionalità coinvolte nella sua realizzazione), innovativo (anche nel panorama internazionale) e motivante (perchè ciascuna professionalità saprebbe di tendere ad una finalità chiara e condivisa).

Senza trascurare gli importanti aspetti burocratici, logistici ed economici alla base di un qualsiasi business plan, ritengo che creare un Aeroporto per il Resto di noi (comunicato all'estero come Forlì Airport - The Airport for the rest of Us) potrebbe costituire un'esperienza esaltante e definire uno standard operativo che renderebbe la Romagna ancora più orgogliosa, unica, desiderabile.

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