sabato 31 marzo 2018

La grafica del Televideo

Oggi una cara amica mi ha ricordato l'ostinata e persistente esistenza del Televideo, un servizio informativo che per tanti di noi (diciamo dai quarant'anni in su) ha rappresentato una sorta di pre-Internet per accedere - dai canali Rai e non solo - a notizie dell'ultim'ora, oroscopi, aggiornamenti meteo, risultati sportivi ed estrazioni del lotto.

Il primo teletext in Italia è quello della Rai e si chiama Televideo. Nato nei primi mesi del 1984, è il medesimo su tutti i canali, ma quello di Rai 3 è diverso per ogni regione. Per quanto riguarda le televisioni private vi è il servizio Mediavideo, nato verso la fine del 1997 e trasmesso su tutti i canali Mediaset. A partire dal giugno 2002 anche LA7 ed MTV hanno disposto di due teletext, uno è LA7 Video e l'altro MTV Video. In Svizzera il teletext in lingua italiana più consultato è Swiss TXT Teletext Suisse AG; nato nel 1986, è disponibile sui canali LA1 e LA2. Dal 1988 vi è il servizio di sottotitolazione in diretta per non udenti (fonte Wikipedia)

Ho potuto così verificare che il servizio è tuttora accessibile sia dalla TV che sul web, all'indirizzo www.servizitelevideo.rai.it Sarebbe interessante conoscere quanto il servizio venga ancora utilizzato e quali risorse la TV di Stato continui a garantirgli, quello però che più mi ha colpito - "navigando" tra le pagine con mouse e tastiera - è stata la creatività nello sviluppo degli elementi grafici che troverete a corredo delle news. 

Nel teletext le cosiddette pagine, unità informative pari allo schermo televisivo e composte da 24 righe, 40 colonne e 16 colori, vengono trasmesse in sequenza e a ciclo continuo. Le pagine sono identificate da un numero decimale a 3 cifre; quando l'utente seleziona il numero di pagina, predispone l'apparecchio televisivo alla memorizzazione e visualizzazione della pagina scelta, e non appena questa è trasmessa, viene visualizzata sullo schermo (fonte Wikipedia)

Vediamo allora come se la sono cavata i grafici della Rai alle prese con una angusta risoluzione di 40x24 per presentare alcune delle schermate dedicate agli sport minori!

Football americano

Pallamano

Hockey su ghiaccio

Tennis tavolo

Bocce

Pallanuoto

La mia idea per l'Aeroporto di Forlì | FRL, l'Aeroporto per il resto di noi


Mi capita sporadicamente di volare (ad oggi 22 voli in 44 anni, per l'esattezza), ma come più di un italiano su due (dati Alitalia) non lo faccio del tutto volentieri, perché, seppur affascinato dalle tecnologie e dalle viste mozzafiato connesse alle altitudini, questa esperienza mi genera una crescente quantità di ansia. 

Ricordando come il famoso autore e consulente di marketing Simon Sinek raccomandi di partire dal perché al momento di creare un prodotto o un servizio, ragionando anzitutto sulle motivazioni che dovrebbero spingere il cliente ad acquistarlo/utilizzarlo (Start with Why, 2009), penso che il progetto dell'aeroporto di Forlì potrebbe trovare un suo Oceano Blu, ovvero un mercato nuovo e senza competitor, diventando il primo aeroporto al mondo con percorsi di sostegno informativi e sensoriali - dal momento del parcheggio dell'auto all'ingresso al gate - studiati congiuntamente da psicologi, tecnici aeronautici ed esperti di comunicazione per affrontare l'intera esperienza del volo con maggiore consapevolezza e serenità

La creazione di qualcosa di autenticamente nuovo ed originale come un aeroporto che sostiene chi ha paura di volare garantirebbe immediate e positive ricadute:
  • assicurerebbe al progetto un'imponente copertura mediatica, anche a livello internazionale, a costo zero. Si tratterebbe inoltre di una buona comunicazione, perchè mirata a far conoscere in modo trasparente un servizio realmente nuovo e centrato sulle esigenze concrete di un numero statisticamente rilevante di persone
  • creerebbe occupazione, mediante il coinvolgimento di personale specificatamente formato
  • porterebbe all'identificazione ed alla definizione progettuale di un modello unico al mondo, di un know-how esportabile e commercializzabile
  • renderebbe ogni volo differente, anche a parità di destinazione con altri aeroporti, perchè compiere la stessa tratta scegliendo di partire dal Ridolfi di Forlì assicurerebbe una esperienza più piacevole, autentica e rilassante
  • realizzerebbe esperienze indimenticabili, dal forte impatto umano, che i viaggiatori vorranno consigliare, condividere sui social media e ripetere 
  • susciterebbe l'attenzione delle compagnie aeree, senza dubbio desiderose di raggiungere un più ampio bacino di utenza, con la possibilità di coinvolgerle negli investimenti ed approntare una continuità virtuosa tra l'esperienza a terra e quella in volo
  • farebbe di una infrastruttura a misura d'uomo un fattore di forza e straordinaria differenziazione, accogliendo i frequent flyer con servizi efficienti ed incoraggiando a volare chi fino ad oggi ha avuto difficoltà a farlo perchè privo di un adeguato supporto on site nella fase precedente l'imbarco

Un ulteriore vantaggio di questo progetto sarebbe quello di attribuire all'aeroporto internazionale Ridolfi di Forlì una identità non solo immediatamente riconoscibile, ma anche coerente con i valori romagnoli dell'ospitalità, dell'empatia, dell'ottimismo, di uno spirito di servizio nei confronti del cliente che dalle nostre parti si realizza con una attenzione vera alle sue esigenze. Un aeroporto della Romagna con l'anima, quindi, accogliente premuroso e vicino al cliente in ogni momento della sua esperienza a terra. Una simile identificazione con i valori romagnoli potrebbe poi trovare un ulteriore sviluppo facendo della struttura una vetrina dedicata esclusivamente ai prodotti di Romagna ed alla promozione gioiosa delle eccellenze del territorio, comunicate con modalità coerenti (nei toni, nei colori, nelle modalità, nei suoni, nelle esperienze offerte al visitatore) con la visione progettuale.


Da comunicatore entusiasta ed orgoglioso della mia terra, vorrei che l'aeroporto di Forlì potesse finalmente trovare una chiara connotazione e, con essa, una sua collocazione ben precisa in quanto a posizionamento del prodotto offerto. Ritengo che questo progetto, qui necessariamente tratteggiato nei suoi aspetti essenziali, potrebbe rivelarsi inclusivo (per le diverse professionalità coinvolte nella sua realizzazione), innovativo (anche nel panorama internazionale) e motivante (perchè ciascuna professionalità saprebbe di tendere ad una finalità chiara e condivisa).

Senza trascurare gli importanti aspetti burocratici, logistici ed economici alla base di un qualsiasi business plan, ritengo che creare un Aeroporto per il Resto di noi (comunicato all'estero come Forlì Airport - The Airport for the rest of Us) potrebbe costituire un'esperienza esaltante e definire uno standard operativo che renderebbe la Romagna ancora più orgogliosa, unica, desiderabile.

giovedì 15 marzo 2018

Il mio primo viaggio con Flixbus


Ieri mattina ho fatto il mio primo viaggio con Flixbus, la compagnia tedesca di autobus gran turismo che assicura "oltre 250.000 collegamenti giornalieri tra circa 1.400 destinazioni in 27 diversi paesi Europei". Il modello di business di questa start-up della mobilità è interessante, dal momento che la società non possiede gli autobus nè impiega direttamente gli autisti, che fanno invece capo a società di trasporti locali - nel mio caso Rigato di Padova - le quali accettano di aderire agli standard di servizio stabiliti da Flixbus e si affidano al suo sistema di marketing, pricing, pianificazione delle rotte, gestione delle prenotazioni online e disbrigo delle pratiche burocratiche per i trasferimenti internazionali. 

Non vedevo l'ora di provare questo servizio per una doppia serie di motivi. Da un lato vi sono la piacevolezza e l'usabilità di sito istituzionale e relativa app per cellulari (io ho provato la versione Android sul mio fidato Asus Zenfone 2): tutto è davvero semplice da comprendere, pianificare ed acquistare in modo sicuro, e l'ordine generale nonchè il tono festoso con cui sono presentate le informazioni che servono a viaggiare fanno venir voglia di provare questo sistema organizzato e brandizzato di trasporto su gomma. In secondo luogo, dal momento che amo l'aviazione ma l'idea di staccare le tenere chiappette da terra non mi ha mai del tutto entusiasmato, volevo avere "un primo assaggio" di Flixbus per valutare la possibilità di compiere in futuro trasferte più impegnative sul territorio europeo senza ricorrere ad un volo Ryanair o Wizzair.

immagine di repertorio

Il terminal dal quale sono partito alla volta di Firenze è l'autostazione di Bologna, raggiungibile a piedi dalla stazione FFSS nel giro di un paio di minuti. L'ambiente dell'autostazione è se possibile ancora più squallido di quello della controparte ferroviaria: ad una generale sensazione di disordine/degrado (attività chiuse, scarsa & fredda illuminazione degli ambienti, bar semideserti, strani bazar e frequentazioni non propriamente business) si aggiunge anche un certo senso di vuoto, dal momento che - escludendo le sgarrupate biglietterie di alcune autolinee - non ci sono infopoint o altri tipi di riferimenti moderni. Insomma, la sensazione è un po' quella di essere abbandonati in un futuro post-apocalittico alla Mad Max e doversi giocoforza arrangiare.

Menzione particolare e negativa e particolarmente negativa la meritano i tabelloni ignoranti di arrivi e partenze: sono stato avvisato via SMS e via app che il mio bus, in arrivo da Budapest Nepliget dopo un viaggetto di dodici ore e mezza, sarebbe arrivato con circa venti minuti di ritardo, ma il tabellone con gli orari di partenza e l'indicazione dei relativi "stalli" non solo non riportava questa informazione ma, presupponendo che il bus sarebbe arrivato e partito in orario, ha cancellato la mia corsa pochi minuti dopo l'orario di partenza "ufficiale" (non rispettato), lasciando i passeggeri senza quei punti di riferimento (segnalazione di partenza in corso mediante scritta lampeggiante, numero dello stallo dal qual imbarcarsi) che nemmeno la pur ottima app può fornire. Alla mia domanda di informazioni, un ragazzo nelle vicinanze ha scrollato le spalle consigliandomi di tenere d'occhio tutti gli autobus in arrivo e le piattaforme alle quali si sarebbero diretti, sottolineando che i mezzi di Flixbus sarebbero stati comunque facilmente riconoscibili a causa del loro colore verde sgargiante... Tralasciando questo dettaglio, per nulla secondario specialmente per chi è meno abituato a viaggiare, devo però far notare che Flixbus assiste il cliente inviandogli una esaustiva mail di promemoria nelle ore immediatamente antecedenti il viaggio, ed un secondo messaggio nei minuti successivi per richiedere un feedback sull'esperienza appena effettuata.

immagine di repertorio

Dicevamo che dal punto infrastrutturale e "di contorno" l'impressione ricevuta a Bologna non è stata delle più brillanti. Allo stesso tempo bisogna però ammettere che, una volta arrivato e riconosciuto il mio bus (identificato da un tabellone luminoso ben visibile, anche a distanza, con il nome della località di destinazione della corsa), le cose sono andate progressivamente migliorando. I mezzi utilizzati da Flixbus sono realmente tra i più belli e moderni tra quelli visti in autostazione: si ha da subito una sensazione di pulizia, cura e buona manutenzione, ed anche gli autisti si presentano ben vestiti e con una caratteristica cravatta di colore verde. Attraverso una app installata sul loro telefono verificano velocemente il QR Code presente sul nostro biglietto (anche elettronico), aiutano i passeggeri a caricare le valigie nel vano sottostante (le politiche in termini di numero di pezzi e dimensioni sono molto più generose ed elastiche rispetto all'alternativa aeronautica, così come la possibilità davvero apprezzabile di cambiare la prenotazione fino a pochi minuti prima della corsa acquistata) ed invitano infine a salire sul bus e prendere uno qualsiasi dei posti liberi.



La sensazione positiva trova un'ulteriore conferma una volta saliti a bordo. Il mio bus, nonostante provenisse da una località relativamente lontana, si presentava in condizioni impeccabili, con un'aria fresca e respirabile (climatizzata) ed un'abbondante scelta di posti doppi a disposizione del viaggiatore singolo. I sedili si sono rivelati davvero comodi e dal design moderno, mediamente ma non esageratamente spaziosi (io sono alto 189 centimetri), dotati di tavolini con porta bevande, e con la possibilità di essere facilmente reclinati per favorire un pisolino - utile soprattutto nelle tratte notturne - senza mettere a disagio chi siede dietro. Il segnale Wi-Fi disponibile gratuitamente sul mezzo era nel mio caso eccellente e la navigazione "social" (perchè non sono consentiti download pesanti) si è svolta per l'intera durata del viaggio senza alcun problema. Segnalo inoltre la presenza del bagno e di una musica di sottofondo (autoradio) a livelli tali da non arrecare disturbo. Unica mancanza di rilievo, rispetto a quanto pubblicizzato sul sito tra le dotazioni che dovrebbero essere standard, le prese elettriche per la ricarica del cellulare, che io non ho trovato.

immagine di repertorio

Una volta partiti il viaggio si è svolto in maniera del tutto tranquilla ed "uneventful", come direbbero oltremanica. In cabina l'atmosfera è stata sempre silenziosa e rilassata, la guida mi è sembrata prudente anche in autostrada, e l'autista non ha mancato di indicare chiaramente agli ospiti l'avvicinarsi del capolinea una volta entrati a Firenze-città. Ultima nota per quanto riguarda il prezzo pagato: €9.90 (in 95 minuti) contro gli €27.00 (in 35 minuti) spesi per la stessa tratta sul Frecciarossa in occasione del viaggio di ritorno dal capoluogo toscano a Bologna. Per quanto riguarda le possibilità di scelta sulla linea da me provata, Flixbus propone attualmente ben sedici corse giornaliere, con partenze distribuite nell'arco della giornata dalle 00:50 alle 23:59

In base alla mia esperienza, penso di poter dire che Flixbus rappresenta una soluzione perfetta per chi può permettersi il lusso e concedersi il piacere di spostarsi in tempi più dilatati, godendosi il viaggio in ogni suo istante, immergendosi in un panorama che vedi scorrere e cambiare attraverso le grandi vetrate ed i luminosi oblò sul tetto. Flixbus è un'alternativa piacevolmente slow rispetto ai mezzi più rapidi e costosi, ma è anche un concetto contemplativo, alternativo ed ecologico di trasporto, di vacanza e di tecno-socialità. Dal punto di vista aziendale, inoltre, quella di Flixbus è una storia bella ed interessante, per il modo in cui marketing, rete e tecnologie hanno saputo dare nuovo colore e slancio - in un'ottica che parrebbe essere realmente sinergica e di reciproco completamento - ad un settore dei trasporti ben poco sexy ed attraente, soprattutto per l'utenza giovane ed occidentale.

immagine di repertorio

Vi ricordo infine la straordinaria possibilità di acquistare con Paypal una sorta di voucher ("Interflix") che consente di scegliere cinque tratte europee - tutte obbligatoriamente differenti tra loro - sulle quali viaggiare nell'arco di tre mesi al costo totale di €99.00 Volete qualche esempio di come è possibile combinare i cinque viaggi per raggiungere mete "inaspettate" - almeno in autobus - usufruendo di coincidenze comode e ad un costo vantaggioso? Ecco due itinerari da Bologna:
  • Bologna > Zurigo
  • Zurigo > Colonia
  • Colonia > Copenhagen
  • Copenhagen > Francoforte
  • Francoforte > Bologna
oppure
  • Bologna > Parigi
  • Parigi > Londra
  • Londra > Colonia
  • Colonia > Milano
  • Milano > Bologna
Io ho già acquistato due viaggi per Bratislava (con capatina di un giorno a Brno) e Lubiana, ma la tentazione di provare a raggiungere le amate Copenhagen e Londra con poco più di 49 Euro è davvero forte... Se volete condividere pareri ed esperienze riguardo a Flixbus lasciate un commento, sarò felice di rispondervi!