martedì 13 agosto 2013

Recensione REACH US ENDORPHINE - FUEL OF CONFIDENCE



Non che la Grande Rete sia prodiga di informazioni in lingua italiana od anglosassone sui Reach Us Endorphine, band metalcore formata nel 2005, tra i paesaggi lindi del Sud Tirolo, da Fuss (chitarra) e Steve (batteria). Apprendiamo comunque che, dopo un breve periodo di rodaggio passato a suonare cover di Green Day, Machine Head e Metallica, i cinque assaporano il brivido della composizione, cominciando a tratteggiare uno stile di metal moderno, orgogliosamente senza tastiere, che mescoli ritmiche potenti con momenti più melodici e catchy. Classificatisi all’undicesimo posto dell’International Live Award 2009 e forti di una crescente esperienza sul palco, che li ha visti partecipare ai festival di Schlüchtern (Germania),  Brixen (Italia) ed al Rock im Ring, i ragazzi di Barbiano (BZ) sono freschi di pubblicazione dell’album di debutto, un Fuel Of Confidence che nasce con il l'intento di proporre un accattivante mix di potenti parti di batteria, trascinanti riff di chitarra ed armoniche a due voci. Citando tra le principali influenze Bullet For My Valentine, August Burns Red, Lamb of God e Trivium, i Reach Us Endorphine si presentano al pubblico discografico con una curiosa sintesi di riff heavy, ritmiche moderne e cantato alternative (con potenti sortite gutturali, persino), che sfocia in ritornelli melodici a due voci, che pare di aver già sentito provenire dalle adolescenziali bocche delle migliori e più patinate boy band. Ora, non sarà certo il caso di lamentarsi troppo, dal momento che rimpiangiamo la novità quando non ci viene concessa, e non è dunque dato di storcere il naso quando una soluzione ci perplime. L'espediente adottato dal quintetto sudtirolese va tuttavia metabolizzato, in quanto l'accostamento suona forzato, con le canzoni - dagli inizi piuttosto convincenti - che sembrano ricondotte più con le cattive che con le buone al momento melodico, il quale finisce immancabilmente per suonare come un punto debole piuttosto che il climax del brano, come di solito avviene. Nel caso della band dello splendido Trentino - Alto Adige, le costruzioni più complesse e ritmicamente fantasiose affiorano nel corso delle strofe, con i ritornelli che appaiono vocalmente curati ma prevedibili, e ripetitivi mano a mano che ci si addentra nei meandri della scaletta, dal punto di vista dello sviluppo e dell'incastro musicale. Se l'arrangiamento richiede una fase di acclimatamento, è comunque indubbio che il gruppo abbia capacità e senso melodico, con 24 Hours (e Forever Alone) tra le cose più semplici, meno contaminate da derive moderniste ed allo stesso tempo più immediatamente fruibili del disco. Nonostante la potenza dei contributi modern, ci si accorge presto che la forza di questo progetto risiede soprattutto nella costruzione vocale, supportata dall'ottima voce di Stein, da buoni cori ed opportuni raddoppi che creano discrete, giovanili tensioni: verrebbe quasi voglia di ascoltarle in versione acustica queste canzoni, per liberarle da un'impalcatura trendy che, pur rendendendole attuali e commerciabili, sembra mortificarne gli aspetti più sensibili e raffinati. Il disco suona prevedibile ed abbastanza banale (compresi gli ingenui fuckin’ e stupid bitch dispensati qua e là), soprattutto nella sua componente alternative, portatore di una pesantezza mai pienamente convincente per la necessità - probabilmente anche produttiva - di tenere il piede in due staffe, a cavallo tra i generi, le retoriche ed i pubblici: decisamente meglio le sortite armoniche e disimpegnate, per quanto l'ambiguità stilistica alla base degli arrangiamenti rischi di far sentire proprio queste fuori luogo, o raccordate con artificio eccessivo.




Allo stato attuale Fuel Of Confidence è un disco che propone buone cose, pur senza riuscire ad articolarle in un modo limpido, diretto e disinvolto. Le costruzioni melodiche non sembrano svilupparsi al pieno delle loro potenzialità, risultando anzi compresse, fagocitate, quasi soffocate da un impeto alternative privo di spunti originali, che brano dopo brano assume la pericolosa forma di una scelta di comodo adottata per scaricare la responsabilità creativa, conformarsi alla prudente retorica del genere e portare a casa un risultato imperdonabilmente prevedibile, tanto più per un gruppo al debutto dal quale, se non altro per incoscienza anagrafica, si sarebbe potuto pretendere uno slancio maggiore. L’album pare invece accontentarsi, fiaccandosi in creatività ed abbandonando la ricerca e l'intreccio a favore di un rock da classifica molto poco ispirato che pare di aver già sentito mille volte, sostenuto da riff di chitarra stereotipati, ritmiche programmabili ed un cantato avvilito da silenzi (Convictions) durante i quali Alexander sembra, chissà se sconsolato oppure complice, non sapere più cosa cantare. La produzione come detto non aiuta, vittima della stessa ambiguità che contraddistingue l'approccio stilistico del disco: batteria e voce rimangono in primo piano, a scandire linea melodica e ritmica, mentre le chitarre sembrano messe in condizione di non nuocere, certo presenti ma private di quell’attacco aggressivo e sporco che avrebbe potuto regalare un momento almeno più maschio, verace, sanguigno, sudato. E’ un peccato, perchè la struttura sinuosa di base - apprezzabile in particolare tra i solchi della prima parte - pare poter supportare una costruzione più articolata ed uno stile molto più personale (coraggiosa ed indicatrice la scelta di proporre nel finale un brano cantato in tedesco, per quanto prolisso come Neoplasie), che potrà a mio parere virare verso una maggiore semplicità stilistica o, al contrario, in direzione di arrangiamenti più elaborati e complessi, vocali ed eleganti, in grado di esaltare con sensibilità europea le ordinate individualità esibite. La scelta di nascondere un motore interessante sotto all'insipido cofano alternative, allo stato attuale delle cose ed in virtù della saturazione del mercato, condanna il debutto dei Reach Us Endorphine ad una mediocrità americaneggiante (Behind Illusions), adatta al solo scopo di piantare un paletto e stabilire una presenza, rendendo il prodotto assimilabile a tanta trascurabile produzione contemporanea e costringendo l'ascoltatore a rovistare tra i clichè per realizzare che, sotto sotto, Stein e compagni possono ambire a diventare in un futuro prossimo qualcosa di diverso, più maturo e musicalmente riconoscibile.
Le endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello nel lobo anteriore dell'Ipofisi, classificabili come neurotrasmettitori, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata più ampia. Quando un impulso nervoso raggiunge la colonna vertebrale le endorfine vengono rilasciate in modo da prevenire un ulteriore rilascio di questi segnali. Sono presenti nei tessuti degli animali superiori, e vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di particolari attività fisiche estenuanti; bodybuilders e/o atleti di livello avanzato sono dipendenti dell'allenamento intenso che causa grande rilascio di endorfine. Anche una forte emozione rilascia endorfine. Numerose ricerche si stanno ancora effettuando in proposito, ma è opinione comune che le endorfine svolgono azioni di coordinazione e controllo delle attività nervose superiori, tanto da poter essere eventualmente correlate con l'instaurarsi di espressioni patologiche del comportamento, nel caso in cui il loro rilascio divenisse incontrollato. Come anche numerosi alcaloidi di derivazione morfinica, le endorfine sono in grado di procurare uno stato di euforia o di sonnolenza, più o meno intenso a seconda della quantità rilasciata. Questi stessi effetti si possono riscontrare in conclusione di un rapporto sessuale, da cui deriva probabilmente la tipica condizione fisica ad esso correlata. L'espressione "endorphin rush" si usa per indicare una sensazione di stanchezza dovuta al dolore o un'altra forma di stress. (Wikipedia)
[5]

Alternative, 2013

7Hard Records

Tracklist:
  1. War (Album Version)
  2. The Grim Reaper
  3. 24 Hours
  4. Why
  5. Bleeding Heart
  6. Fuel Of Confidence
  7. Forever Alone
  8. Behind Illusions
  9. Convictions
  10. Society
  11. Neoplasie
  12. Addicted
Line-up:

Alexander Stein (Voce)
Markus Aichner (Chitarra)
Jonas Rabensteiner (Chitarra)
Aaron Puntajer (Basso)
Stefan Gantioler (Batteria)

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